Porto di Livorno – Studio di fattibilità del mercato delle riparazioni navali nell’ambito portuale e della compatibilità delle riparazioni con le attività legate al turismo nautico.

Committente: Geosynthec S.r.l. per la Camera di Commercio di Livorno
Periodo di esecuzione: 2008
Valore delle opere: non applicabile
Valore delle prestazioni: Euro 23.000

Lo Studio è stato commissionato dalla Camera di Commercio di Livorno alla Geosynthec S.r.l. di Trieste, la quale si è avvalsa della collaborazione di Acquatecno S.r.l. per approfondire le tematiche relative alle opere marittime.

Lo Studio definisce le possibilità operative delle attività di riparazione navale nel Porto di Livorno, evidenziando le eventuali incongruenze con quelle turistiche. Nello specifico approfondisce la compatibilità del Bacino Grande, qualora ristrutturato ed impiegato per le riparazioni navali, e l’intervento di riqualificazione urbana e turistica denominato “Porta a mare”, che interessa il limitrofo Porto Mediceo, l’Andana delle Ancore, la Spianata del Mediceo e la Darsena Nuova.

Lo Studio prende l’avvio dal fallimento dello storico Cantiere Navale Fratelli Orlando, la cui area, nel 2003, è stata concessa in uso alla Società Azimuth Benetti che in parte vi ha realizzato un proprio cantiere nautico ed in parte l’ha destinata ad un insediamento urbano e turistico. Il Bacino Grande e l’area di pertinenza, invece, sono rimaste inutilizzate e sulla loro futura destinazione non sono state assunte decisioni formali.

Lo studio si articola in due fasi: la fase conoscitiva che sostanzia le esigenze da soddisfare e le problematiche da affrontare e la fase propositiva che definisce le diverse soluzioni progettuali di seguito illustrate.

Ipotesi 1 – Destinazione del bacino di carenaggio in muratura o Bacino Grande e dell’attigua area all’attività delle riparazioni navali

L’Ipotesi 1 contempla la ristrutturazione del Bacino Grande comprensiva della revisione degli impianti, in particolare del sistema delle pompe e di quello di alimentazione elettrica, quest’ultimo necessario a garantire la necessaria autonomia dalla Darsena Morosini, nonché la restituzione alla piena efficienza del bacino galleggiante ormeggiato nelle vicinanze.

La stima dei potenziali impatti ambientali derivanti dallo svolgimento delle riparazioni navali ha comportato un ridimensionamento delle attività stesse, quale la possibilità di utilizzare il Bacino Grande solo per le riparazioni delle unità navali di piccole e medie dimensioni e la definizione di importanti opere di mitigazione.

Ipotesi 2 – Allontanamento dell’attività delle riparazioni navali dall’area del Bacino Grande

L’Ipotesi 2 si articola in due fasi distinte, la Fase a che prevede la delocalizzazione delle riparazioni navali presso la Darsena Pisa e la Fase b in cui, una volta ampliato il Porto di Livorno come previsto dal Piano Regolatore Portuale, le riparazioni navali saranno localizzate o presso la Darsena Toscana (Ipotesi 2, Fase b, Alternativa 1) o presso la Piattaforma Europa (Ipotesi 2, Fase b, Alternativa 2). Infatti, l’allontanamento delle riparazioni navali dal Bacino Grande presuppone la disponibilità di spazi e strutture al di fuori del Porto, disponibilità che potrà essere più o meno ampia in funzione della crescita dell’infrastruttura.

Alla delocalizzazione delle riparazioni navali consegue la possibilità di una riconversione del Bacino Grande e dell’area di pertinenza ad usi compatibili con quelli urbani e turistici delle aree limitrofe, come indicato nell’Ipotesi 2, Fasi a e b. Due le possibilità di trasformazione individuate: la realizzazione di un Terminal Crociere o la realizzazione di una darsena turistica da circa 653 posti barca per unità da diporto di lunghezza fuori tutto compresa tra 8 e 80 m, dei relativi servizi e delle strutture a terra.

Relativamente alla compatibilità ambientale tra le attività turistiche proposte e quelle urbane e turistiche limitrofe, lo studio sottolinea come la situazione ottimale coincida con la trasformazione dell’invaso del Bacino Grande in una darsena turistica, suggerendo che tale soluzione, venga assunta come obiettivo finale delle politiche di sviluppo e riqualificazione non soltanto dell’area oggetto di studio bensì dell’intero Porto di Livorno