porto di napoli veduta aerea

Piano Regolatore del Porto di Napoli

Committente: Autorità portuale di Napoli
Periodo di esecuzione: 2004/2012
Valore delle opere: Euro 523.000.000
Valore delle prestazioni: Euro 798.000

Il Porto di Napoli costituisce una realtà di primo piano nell’ambito del sistema dei traffici commerciali del centro e del meridione d’Italia; movimenta circa 22 milioni di tonnellate di merci tra rinfuse solide (20%), rinfuse liquide (25%), merce in contenitori (27%) e traffico RO-RO (28%). A ciò si aggiunga il traffico passeggeri in parte relativo ai collegamenti con le isole del Golfo di Napoli, in parte alle crociere.L’aggiornamento delle previsioni di traffico effettuato nell’ambito della redazione del Piano regolatore stima nel medio periodo (2025) una crescita della movimentazione delle merci compresa tra 28 e 32,5 milioni di tonnellate con un fattore di incremento medio variabile tra 1,28 e 1,5%. L’incremento riguarda prevalentemente il traffico contenitori che, alla soglia massima, sarà più che doppio del valore odierno. Alla luce delle prospettive di crescita delineate, il Piano Regolatore del Porto di Napoli persegue i seguenti obiettivi generali:

  • Recupero del rapporto porto – città;
  • Sviluppo del traffico commerciale e passeggeri e miglioramento dell’efficienza del Porto salvaguardando la qualità dell’ambiente e del paesaggio.

Con rifermento all’art. 4 della L. 84/94, il Piano Regolatore Portuale comprende le seguenti destinazioni d’uso:

  • funzione commerciale (contenitori, merci varie, rinfuse solide e liquide);
  • funzione cantieristica navale;
  • funzione industriale;
  • funzione mista;
  • funzione passeggeri (crociere, unità navali veloci per trasporto passeggeri);
  • funzione passeggeri e merci (crociere, unità navali veloci, Ro-Pax e Ro-Ro); portuali generali.

Il Piano regolatore del Porto di Napoli, individuato il territorio di riferimento, lo articola in ambiti tenendo conto del fatto che la porzione occidentale del territorio portuale, estesa dal Molo S. Vincenzo al Molo del Carmine, corrisponde al “porto storico”, posto in corrispondenza della città e ad essa permeabile, mentre la porzione orientale, estesa dal suddetto Molo del Carmine, ad ovest, al Molo di Levante, ad est, consiste nel “porto operativo”, chiuso alla città per ragioni di operatività e sicurezza interna. L’Ambito del Porto Storico, dunque, investe per intero la parte più antica del Porto di Napoli, il porto storico per l’appunto, mentre gli Ambiti Area Cantieristica, Area Pontili ed Area Orientale costituiscono il porto operativo; ciascun ambito è caratterizzato da una differente propensione al cambiamento, minima nel caso del porto storico, massima nel caso del porto operativo. Il Piano Regolatore del Porto di Napoli propone l’assetto portuale di seguito rappresentato.

  • L’Ambito Porto Storico è esteso dal Molo S. Vincenzo, ad ovest, alla Calata Granili, ad est, ed è area doganale. E’ destinato alla funzione passeggeri, alle crociere ed alle unità navali veloci per trasporto passeggeri, potrà accogliere attività e servizi compatibili con quelli urbani. In questa ottica, dunque, il Piano comprende, oltre al potenziamento degli accosti, la riconfigurazione degli spazi a terra tendendo alla continuità con la struttura urbana retrostante, ovvero, fare in modo che questa porzione di territorio portuale costituisca la naturale prosecuzione della città verso il mare. Il PRP, inoltre, dovrà prevedere il recupero e la valorizzazione delle strutture storiche presenti in questo Ambito.
  • L’Ambito Area della Cantieristica è esteso dal Molo Carmine ad ovest alla Calata Marinella ad est ed è area doganale. E’ destinato alla funzione cantieristica navale ed alle attività con essa connesse. Con questo Ambito ha inizio il porto operativo ad occidente. Il Piano favorice il potenziamento della funzione passando anche attraverso un processo di concentrazione delle attività cantieristiche attualmente situate in altri ambiti, la predisposizione di nuovi accosti e l’incremento delle aree a terra dedicate.
  • L’Ambito Area Pontili si estende dal Pontile Vittorio Emanuele, ad ovest, alla Calata Pollena, ad est, ed è area doganale. E’ destinato alle funzioni commerciale (merci varie e passeggeri-merci), oltre che ai servizi portuali. Particolare rilievo riveste la funzione passeggeri e merci il cui potenziamento è previsto in questo Ambito per l’indubbio vantaggio della prossimità dei collegamenti stradali e ferroviario diretti alle reti nazionali. In questo Ambito, dunque, il Piano prevede la riorganizzazione delle strutture esistenti, l’incremento del numero degli accosti e degli spazi a terra dedicati. Tale Ambito, infine, è anche destinato ad ospitare la funzione servizi portuali per la quale il PRP dovrà definire idonea collocazione.
  • L’Ambito Area Orientale, infine, è esteso tra il Pontile Vigliena, ad ovest, ed il Molo di Levante, ad est, è area doganale e conclude il porto operativo a levante. E’ destinato alle funzioni commerciale contenitori e rinfuse liquide ed industriale, riveste un ruolo chiave nell’ottica del cambiamento del Porto. Al fine di consentire l’incremento degli accosti e degli spazi a terra dedicati alle suddette funzioni, il Piano prevede la delocalizzazione del terminal petroli esistente, il tombamento dell’omonima Darsena e, dunque, l’ampliamento del terminal contenitori di levante. In questa maniera sarà possibile concentrare in questo Ambito il traffico contenitori attualmente svolto altrove nel Porto (Area Pontili, Molo Bausan) destinando gli accosti e le aree liberate ad altra funzione (passeggeri – merci).

Le prospettive di trasformazione sopra delineate comprendono, per l’Ambito Porto Storico, la revisione del sistema dell’accessibilità pedonale e carrabile nonché dei parcheggi mentre, per l’Area Cantieristica, l’Area Pontili e l’Area Orientale (porto operativo), è necessaria la revisione dei collegamenti stradali e ferroviari alle reti nazionali e la realizzazione di uno scalo ferroviario interno al Porto al fine di adeguarlo al previsto incremento dei flussi di traffico a terra.