Porto di Trieste

Studio Ambientale Integrato e aggiornamento del Piano Regolatore Portuale

Committente: Autorità Portuale di Trieste
Periodo di esecuzione: 2010 – 2015
Valore delle opere: Euro 1.864.526.00,00
Valore delle prestazioni: Euro  1.791.550,12

L’intensificarsi del traffico marittimo e degli scambi commerciali tra l’Estremo Oriente e l’Europa, nonché l’allargamento ad Est dell’Unione Europea, hanno rilanciato la centralità dell’Alto Adriatico ed hanno aperto a Trieste straordinarie possibilità di crescita e sviluppo; in questo contesto la redazione del nuovo Piano Regolatore (PRP) del Porto di Trieste, approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nel 2010, è risultata opportuna e necessaria al fine di avere un aggiornato e condiviso strumento pianificatorio dello sviluppo del porto e più sicure indicazioni sulle possibili localizzazioni delle vecchie e nuove attività.

Gli obiettivi generali del Piano consistono nell’espansione degli spazi portuali, per superare la carenza di aree retroportuali, nello sviluppo del traffico containerizzato, per avere una maggiore competitività ed attrattiva nei confronti dei settori di mercato più dinamici, nella valorizzazione delle aree risultanti dalla dismissione di attività industriali pregresse e nello sviluppo del settore crocieristico.

Il PRP di Trieste individua due scenari di riferimento (breve e lungo periodo) relativi alla realizzazione del complesso di opere previste; le opere da realizzarsi nel breve periodo consentono di rispondere ad esigenze di immediata utilità e priorità, volte a superare le criticità funzionali, mentre le opere da realizzarsi nel lungo periodo costituiscono il completamento dell’assetto di Piano.

Nell’ambito della procedura ambientale di approvazione del PRP di Trieste, è stata prevista, per la prima volta in Italia, una procedura integrata tra VIA e VAS, a fronte dell’esigenza di dare attuazione nel più breve tempo possibile allo sviluppo del Porto, così come configurato nel piano, ed evitare l’allungamento dei tempi dovuto allo svolgimento in serie delle procedure di VAS regionale e transfrontaliera prima (D.Lgs.152/2006 e ss.mm.ii), VIA nazionale dopo (Legge 84/94). La procedura integrata VIA-VAS applicata ai piani regolatori portuali (redazione dei documenti, fasi di consultazione, espressione dei pareri) mantiene gli elementi caratterizzanti e maggiormente stringenti di ciascuna delle due procedure, introducendo nell’iter della procedura di VIA tutti gli aspetti peculiari della procedura di VAS (fase di scoping obbligatoria; redazione di un documento preliminare, partecipazione dei soggetti con competenze ambientali nella definizione delle informazioni da includere nel documento definitivo; integrazione di contenuti strategici e contenuti progettuali; eccetera). Pertanto, secondo le linee guida del MATTM, è stato predisposto uno Studio Ambientale Integrato (SAI).

Nello Studio Ambientale Integrato sono state individuate, analizzate e quantificate tutte le possibili interazioni tra il PRP di Trieste e le relative opere di grande infrastrutturazione e l’ambiente ed il territorio circostante, sia in  fase di cantiere che di esercizio. La stima degli impatti, e dunque la definizione della loro significatività, è stata eseguita in relazione alla qualità dell’ambiente nello stato attuale ed eventualmente a soglie massime di riferimento, considerando gli effetti indotti dalle azioni di piano sugli indicatori individuati come rappresentativi di ogni comparto ambientale. Ove possibile, mediante l’utilizzo di supporti modellistici e numerici, sono stati confrontati quantitativamente i livelli di qualità e criticità dell’ambiente sia in assenza delle opere (stato attuale o “opzione zero”) che in presenza delle stesse. Sono state valutate le seguenti componenti: atmosfera, suolo e sottosuolo, ambiente idrico-acque interne superficiali e sotterranee, ambiente idrico marino, vegetazione flora e fauna terrestri, paesaggio, rumore, aspetti socio-economici, traffico e rifiuti.

Studio della componente atmosfera

Al fine di valutare l’incremento delle concentrazioni dei principali inquinanti emessi in atmosfera (NOx, PM10 e SO2) conseguente alla realizzazione delle opere previste dal PRP di Trieste, in relazione ai limiti fissati dalla normativa, sono state svolte le seguenti attività:

  • caratterizzazione meteorologica ed individuazione dello scenario di riferimento (applicazione del sotto modello AERMET);
  • individuazione delle sorgenti emissive (da traffico veicolare a terra, navale, da attività     antropiche);
  • modellizzazione delle sorgenti esistenti;
  • applicazione di sottomodelli per la stima delle portate emissive attuali e future (modello COPERT e MEET);
  • applicazione del modello dispersivo AERMOD per la determinazione dei carichi inquinanti nello stato attuale e nella condizione di esercizio (scenario di breve periodo e di lungo periodo) e per le fasi di cantiere più rappresentative;
  • valutazione degli effetti indotti dalle azioni di Piano ai ricettori abitativi e particolarmente sensibili.

Studio della componente acustica

Al fine di valutare le variazioni della rumorosità ambientale dovute alle emissioni acustiche da traffico veicolare indotto e da traffico navale, sia per la fase di cantiere che di esercizio, sono state svolte le seguenti attività:

  • caratterizzazione del clima acustico dell’area portuale, anche mediante l’esecuzione di   specifiche misure fonometriche);
  • costruzione di uno scenario acustico dello stato attuale, tarato sulla base delle misure fonometriche eseguite;
  • implementazione dello scenario attuale con le opere e le funzioni previste dal Piano  (scenario di breve periodo e di lungo periodo), sia relativamente all’area prettamente portuale che alla porzione infrastrutturale ad essa asservita;
  • valutazione degli impatti presso i recettori abitativi che sensibili sia nell’area prettamente portuale che all’interno di una adeguata fascia del “waterfront” urbano, avendo come riferimento la vigente classificazione acustica del territorio comunale;
  • individuazione delle eventuali emergenze e delle opere di mitigazione necessarie per contenere la rumorosità indotta dalle azioni di Piano.

Studio della componente paesaggio

La metodologia di analisi scelta per valutare gli impatti sulla componente paesaggio derivanti dalle modificazioni previste dalle opere di Piano è stata l’analisi percettiva.

L’analisi percettiva consiste nella selezione di una serie di punti di osservazione statica, detti coni ottici e/o coni visivi, dai quali è possibile avere una fruizione visiva di tipo costante delle aree interessate dalle opere maggiormente invasive previste dall’assetto del Piano; i coni ottici sono stati selezionati in maniera tale che le visuali proposte rappresentino ideali “assi territoriali’ capaci di mettere in comunicazione visiva ambiti territoriali differenti. Per valutare gli effetti delle opere di Piano di breve e lungo periodo, sono stati elaborati foto-inserimenti sulla base dei coni ottici individuati.