Porto di Genova – Ridisegno del Waterfront. Primo disegno e dimensionamento delle opere marittime. Applicazione dei modelli matematici per il calcolo del moto ondoso e dell’agitazione ondosa interna.
Committente: Autorità Portuale di Genova
Periodo di esecuzione: 2004-2006
Valore delle opere: Non applicabile
Valore della prestazione: Euro 323.434,17
Descrizione
Il lavoro, parte dell’Affresco offerto alla Città di Genova dall’Arch. Renzo Piano, risulta essere un contributo culturale ricco di opportunità per il futuro urbanistico, portuale, industriale e sociale della città stessa. L’Affresco non consiste in un progetto, bensì in una visione d’insieme che lascia ampio spazio alla messa a punto degli interventi, sempre che questa non ne rappresenti uno stravolgimento. Gli elementi salienti dell’Affresco sono di seguito sintetizzati.
Isola dell’Aeroporto
La scelta fondamentale su cui si fonda la nuova visione del Porto di Genova consiste nello spostamento, verso mare, della pista dell’Aeroporto, su un’isola artificiale, posta di fronte all’attuale pista e collegata alla terraferma a mezzo di un tunnel in parte sotterraneo ed in parte sottomarino. La nuova isola aeroportuale sarà lunga circa 3.620 metri e larga circa 390 metri; dimensioni tali da assicurare al nuovo scalo l’attribuzione della classe “D” e, dunque, da garantirgli un incremento dei voli pari a circa il 30% del traffico attuale. Questa nuova superficie a mare sarà ottenuta realizzando una struttura mista, composta essenzialmente da pali e da cassoni in cemento armato.
Nuovo porto di Multedo e di Sestri Ponente
La prevista trasformazione ad usi portuali della pista dell’Aeroporto offre la possibilità di creare, sulla testata occidentale della stessa, una nuova zona d’ormeggio delle petroliere e conseguentemente, di trasformare gli approdi, oggi usati a quello scopo, come porticciolo turistico per circa 1.500 imbarcazioni e come aree da destinare alla Fincantieri per lo sviluppo delle proprie attività. L’insenatura in cui sfocia il Chiaravagna sarebbe poi in parte colmata e risistemata a verde pubblico in modo tale da collegarsi al grande parco della collina degli Erzelli.
Porto in Linea
Dall’analisi del Porto di Genova è emerso che la forma logica che ha caratterizzato l’espansione dell’infrastruttura è quella di uno scalo in linea, sviluppato seguendo l’andamento delle banchine esistenti. La chiave della trasformazione, come già detto, risiede nella traslazione dell’Aeroporto verso mare. L’ipotesi avanzata è quella di uno sviluppo pressoché ininterrotto delle banchine per circa 8 km e la realizzazione delle necessarie superfici a tergo. L’andamento rettilineo del nuovo porto attrarrà finalmente le grandi navi post-panama che oggi non possono frequentare lo scalo genovese.
Risistemazione del Porto di Voltri
Il lato occidentale del grande riempimento con cui è stato realizzato il Porto di Voltri si presenta come una porzione di terreno in grande stato di degrado. Si propone, dunque, di estendere anche a tale zona l’intervento di bonifica e risistemazione a verde pubblico già intrapreso sulla fascia di rispetto, creando una condotta sotterranea che permetta il ricircolo tra le acque del canale di calma, quasi stagnati, ed il mare aperto. Sempre in questa zona potrebbe trovare sistemazione un piccolo porto per pescherecci ed il relativo mercato del pesce.
Isola dei Cantieri Navali
La cantieristica navale costituisce un comparto industriale di grande importanza ed in continua evoluzione cui è indispensabile garantire continuità. Le aree attualmente occupate dalla cantieristica risultano, invece, strategiche per completare il processo di riqualificazione del fronte mare cittadino. Al fine di risolvere tale criticità, è stata ipotizzata la costruzione di un’isola artificiale, con le stesse tecnologie previste per l’Isola dell’Aeroporto, da posizionarsi di fronte al Bacino di Sampierdarena, nel tratto compreso tra Ponte Libia e Ponte Rubattino. Anche questa sarà collegata a terra tramite un tunnel sottomarino sufficientemente ampio da garantire l’accessibilità ai mezzi pesanti e sarà protetta dal mare aperto da nuove dighe foranee. L’Isola sarà lunga circa 2 km e larga circa 150 m, per una superficie complessiva di circa 300.000 m2. I bacini di carenaggio saranno realizzati presso le testate dell’Isola.
Porto Antico
Uno dei problemi che hanno più condizionato l’agibilità del porto storico consisteva nell’inaffidabilità dello specchio acqueo, particolarmente insicuro a causa del golfo troppo ampio, quindi inadatto ad offrire un’adeguata protezione naturale. Tale problema fu risolto nel 1905 con il completamento della diga foranea, cui è conseguito l’imputridimento delle acque. Per far fronte a tale criticità, dunque, è stata proposta la realizzazione di un sistema di condotte di attraversamento di tutti i moli in modo tale da creare il ricircolo naturale delle acque.
Nuovo Lungomare Urbano tra il Molo Vecchio e la Fiera
La proposta delocalizzazione dei cantieri navali permetterebbe la creazione di un grande porticciolo per la nautica da diporto ottenuto riconfigurando Calata Gedda ed allineando Calata Boccardo con Calata Grazie in modo tale da collegare in linea retta la zona di Porta Siberia con quella dell’ex Batteria Stella. In tal modo si otterrebbe una passeggiata lungo mare che partendo dalla Darsena, con percorso ininterrotto, arrivi a Boccadasse.
Una volta sostituita la Sopraelevata con il tunnel sottomarino, si potrebbe poi studiare una efficace connessione tra il nuovo lungomare e Via Madre di Dio, la Collina di Sarzano e il Centro Storico. I bacini di carenaggio potrebbero essere quasi integralmente mantenuti per consentire, in un primo tempo, un trasferimento graduale delle attività cantieristiche, quindi l’attracco di vecchie navi da esibirsi ad usi alberghieri.
In particolare è stato impiegato un modello matematico ad elementi finiti che risolve l’equazione di fondale a debole pendenza per onde monocromatiche. Mediante tale modello si è potuto correttamente tenere conto sia degli effetti indotti dalle variazioni dei fondali antistanti il porto (rifrazione, diffrazione interna, shoaling e frangimento), sia degli effetti di diffrazione e riflessione, indotti dalla presenza d’ostacoli emergenti (pareti verticali, strutture antiriflettenti o assorbenti, pareti inclinate). Le simulazioni numeriche sono state svolte considerando i periodi e le direzioni di provenienza previste dagli scenari statistici frequenti ed estremi precedentemente determinati.